Tremosine ha la particolarità di essere sospesa tra lago e montagna.
Questo rende la sua cucina una mescolanza di sapori diversi che si amalgamano nei piatti tipici della tradizione gardesana e montana.
Tremosine tra montagna e cielo
Il pesce di lago si abbina perfettamente sia con le classiche ricette mediterranee, sia con piatti che prevedono l’utilizzo di ingredienti alpini, come la polenta, i formaggi o il burro.
Il Lago di Garda rimane un ambiente pescoso con una grande varietà di pesci, alcuni dei quali protetti o addirittura autoctoni, come il carpione, Presidio Slow Food.
I vari pesci del lago
Tra i pesci di lago più conosciuti c’è sicuramente il lavarello o coregone, dal gusto delicato che ben si sposa con l'aroma dell’olio del Garda. Un pesce saporito e pregiato che può essere semplicemente cucinato in padella, al forno, alla griglia e completato con la classica salsa a base di prezzemolo e aglio.
Nel lago si pescano anche pesci di grandi dimensioni come il luccio che può raggiungere addirittura i due metri di lunghezza. Sono diffuse la tinca, con cui vengono fatti ottimi risotti, il pregiatissimo pesce persico o in minor quantità, la carpa, pesce che abita le zone dove l’acqua è più pulita ed il fondale roccioso è ricco di vegetazione.
Nel lago troviamo la trota, delicata e digeribile, regina indiscussa delle portate di pesce sulle tavole gardesane.
Da provare il salmerino, specie tipica dei laghi e fiumi di montagna, allevata anche in numerose pescicolture attorno al Lago di Garda.
Le sarde sono protagoniste di diversi piatti della tradizione: questo piccolo pesce viene messo sotto sale ed usato per condire i famosissimi spaghetti o bigoli alle sarde.
Infine non possiamo dimenticare le aole o alborelle, pesciolini da gustare rigorosamente fritti in occasione delle numerose sagre paesane.
La curiosità: il Sisàm, il piatto dei pescatori
Una curiosità sulle aole: in tutte le sponde del Lago di Garda vengono fritte e servite a strati con cipolle stufate, ottimo olio del Garda e aceto.
Conoscete il nome del piatto? È il famoso Sisàm dei pescatori, da gustare freddo dopo almeno un paio di giorni di riposo.