Sentiero Muravalle

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Il sentiero Muravalle è uno dei più conosciuti e frequentati nella zona della Valle di Bondo. Il sentiero, contrassegnato con il numero 167, si stacca dalla strada asfaltata che da Vesio di Tremosine conduce al Passo Nota ed entra subito nel bosco fiancheggiando a tratti il corso di un torrente. Torrente che si supera poco più avanti dopo circa venti minuti di camminata. 

Arrivati ad un bivio si tiene la sinistra e il sentiero continua,  sulla destra sul versante ovest di Cima Traversole, in maniera ripida all'interno della fitta vegetazione del  bosco di pini neri, fino a raggiungere la cresta dopo una serie di stretti tornanti.

Da qui si aprono i primi panorami che saranno una costante di tutta questa escursione: in lontananza il Garda e il monte Baldo, mentre, più vicino le guglie del Monte Traversole, la cresta dei “Bus de Balì”, il Pra dela Vil, e sotto, l'incantevole Valle di Bondo dove si può avere un'idea di quanto dislivello sia  stato fatto finora.

Si continua con una notevole pendenza seguendo il tracciato in cresta, fiancheggiato da rocce e, dopo una serie di tornati, si passa accanto al Pilaster, una roccia isolata dell'altezza di circa 8 metri. Davvero singolare.

In pochi minuti dal Pilaster si raggiunge, nei pressi della vecchia malga di “Val Serese”, l'incrocio con la mulattiera segnata con il numero 106, la si segue fino al cimitero della Grande Guerra.

Ormai la meta dell'escursione è quasi in vista. Tra immensi faggi secolari si raggiunge, in modo pianeggiante, dopo circa due ore di cammino e 500 metri di dislivello, il rifugio Alpini di Vesio situato nei pressi del Passo Nota a 1208 metri sul livello del mare, in uno dei luoghi più suggestivi del Parco Alto Garda Bresciano.

Qui si può fare una sosta e degustare la famosa polenta cùsa e lo spiedo, assieme ai salumi e formaggi tipici della zona, in un ambiente tradizionale e caratteristico, gestito dal gruppo alpini di Vesio.

Il rifugio è il punto di partenza ideale per facili escursioni nonché sosta d'obbligo per chi pratica mountain-bike. Nei prati e nei boschi, sui tracciati militari della Grande Guerra, si possono trovare cartelli e segnaletica  per la comprensione del territorio.

Il ritorno lo si può effettuare lungo lo stesso itinerario dell'andata in circa un'ora e trenta minuti, concludendo in questo modo un'escursione di notevole interesse dal punto di vista naturale, paesaggistico, storico e culturale.