Carpaccio di trota Fario
Nel Lago di Garda sono presenti diverse specie di trota, una di quelle autoctone e non prettamente lacustri è la trota Fario.
La trota Fario si trova nei fiumi e nei torrenti di Tremosine: la sua carne saporita si presta ad unirsi a risotti di pesce, paste con la trota affumicata e verdure. Il filetto di trota alla griglia rimane un classico assoluto, da condire semplicemente con un filo di Olio del Garda ed una fetta di limone. Vediamo ora due modi alternativi di cucinare questa specialità di acqua dolce: il carpaccio e la frittura.
Il carpaccio di trota
Per realizzare un carpaccio di trota Fario serve della trota freschissima perché il pesce va consumato crudo.
Non è semplice pulire il pesce per fare il carpaccio: è necessario partire dal pesce intero, pulito e squamato, per ottenere delle fettine sottilissime. Potete porre il pesce a marinare in frigo per alcune ore semplicemente con dell'olio, sale e pepe, un cucchiaino di zucchero, succo di limone e di arancia con fettine di agrumi.
Preparate dei crostoni di pane abbrustolito su cui aggiungere semplicemente capperi, pomodorini freschi, basilico e un po' del liquido in cui è stato emulsionato il pesce.
Il carpaccio è delizioso anche in versione affumicata: lo trovate nelle pescherie e nei negozi specializzati del Lago d Garda e può essere accompagnato da un crostino con del burro di malga.
Le mignaghe fritte
Le trote Fario ancora giovani vengono chiamate mignaghe: si mangiano quando sono ancora piccole, della dimensione di un'aoletta del Garda.
Tradizionalmente vengono pescate nei torrenti dell'altopiano di Tremosine, tuffate nella farina e fritte in abbondante olio di semi o di oliva.
Vanno gustate caldissime con un filo di succo limone, della verdura cruda per dare un po' di freschezza ed un buon bicchiere di bollicine del Garda. Così le gusterete alla “5 Miglia del Ghiottone”, tradizionale camminata enogastronomica del 2 giugno a Tremosine sul Garda!